sabato 6 dicembre 2014

GIFTAWAY: I semi delle Rose Parte I



Continua il nostro viaggio nella The Black Rose Saga. Penultima tappa. 
I 'semi' delle Rose, ossia: da dove è nata l'idea della Saga.

Da persona che mette su carta le sue fantasie so che le idee arrivano quando meno te lo aspetti. Vi ricordate i semi di Arret?

Ora lascio la parola a Susan, sarà l'autrice stessa a presentarvi la sua creazione... Come tutto ebbe inizio.

HOW IT ALL BEGAN

Il personaggio di Sue credo che sia sempre esistito. Dico credo perché i primi ricordi di storie sensate che ho risalgono più o meno al 2000-2001.
Su di lei non ho grossi aneddoti da raccontare, visto che fondamentalmente lei è me, quindi dovrei raccontarvi la mia vita (e non mi va xD). L’unica cosa che posso dire è che, fino al 2009, aveva i capelli neri. Perché è diventata rossa? Ma ovvio, perché dal 2009 la sua creatrice ha iniziato a tingersi ;). Inoltre, fino a qualche anno fa aveva i capelli raccolti in una bandana violetta (ispirata da Pan di Dragon Ball, sì…), ma da quando è diventata rossa ho deciso di lasciarle i capelli sciolti…

Sue's room
A differenza di quello che si potrebbe pensare, tra i primi personaggi che ho creato ci sono Puga e Ceile, e pochissimo dopo anche May. Siamo nel 2000-2001.

Tutto ebbe inizio quando Sue decise di spingersi oltre la periferia di Tokyo, e vide una massa luminosa e informe prendere “vita” in un campo (vi ricorda nulla?). Puga si accorse di essere stata vista e giurò vendetta. Ebbene, il vero motivo primario dell’odio di Puga per Sue era il fatto di essere stata vista “nascere”. Avevo 10 anni, abbiate pietà di me.



(Ghost City prima e dopo la decadenza)

Ghost City era più o meno come l’ho trasposta nella saga, anche se il Mulino, il River Ghost (ispirato alla canzone “Ghost River” dei Nightwish) e la cattedrale vittoriana (ispirata al Duomo di Milano e alla Sagrada Familia) sono stati aggiunti solo in fase di stesura.



I fantasmi si allearono con uno scienziato pazzo sui 40 anni (eh già, l’ho ringiovanito nella saga… le sue sembianze sono ispirate a Soichiro Tomoe e Diamond, entrambi personaggi di Sailor Moon), di cui Sue s’infatuò a prima vista. Lui lo scoprì – non chiedetemi come, non lo ricordo xD – e quindi ci marciò su per tenderle una trappola e… e da lì accaddero varie cose (lol).



Il nome Puga viene da… ehm… una storpiatura di Purga. Cercavo un nome che evocasse qualcosa di schifoso e melmoso (sigh!), e credo di aver colto anche troppo nel segno. Ammetto che, ora come ora, vorrei averle dato un nome più dignitoso perché, che ci crediate o meno, è uno dei personaggi a cui sono più legata. Sì. Più di tanti altri “buoni” uwu.

Il nome di Ceile viene, invece, da una fusione dei nomi “Cécile” (sì, è femminile…) e la parola inglese “ceiling” (soffitto). Con mio IMMENSO stupore ho scoperto, però, che esiste davvero ._.! È un nome femminile, e io lo pronuncio diversamente da come ho trovato scritto online (keeli o keele, quest’ultimo con la e finale “muta”), ma esiste. Si legge “seile” o “seili” (a vostra discrezione). Assolutamente NO “siile” o “ceile”.

A un certo punto Sue fece un viaggio in Oceania – è da quando avevo 7-8 anni che vorrei andare in Nuova Zelanda – e le venne raccontata la leggenda della “fontana della felicità”, davanti alla quale incontrò una giovane del posto di nome May. Da quel momento divennero inseparabili amiche e non si persero mai di vista.

Moira era inizialmente l’anziana saggia di un villaggetto cinese in cui andavano Sue e May durante un viaggio. Per anni il personaggio è rimasto nel cassetto, venendo caratterizzato poco o niente, e gran parte delle cose scritte nella saga sono nate sul momento – inclusa la sua love story con la nonna di Sue.

Un paio d’anni dopo, durante le medie, sono nate pure Sharon e Sendy. Il personaggio di Sendy è nato in un racconto (rimaneggiato e adattato nel terzo capitolo di Conflicts) che avevo scritto per convincere una mia ex-cotta (lol) che viviamo in Matrix… lo spirito che lei vide doveva essere un bug della matrice xD. E sì, se ve lo state chiedendo, gliela stavo spacciando come storia vera cough cough…

Sharon, invece, abitava in un paesino povero, immerso nel fango e tecnologicamente carente. L’idea è ispirata a uno dei primi libri che ho letto per intero – da piccola leggevo tanti topolini, ma detestavo i libri – intitolato “Il villaggio delle formiche”. Purtroppo ho scoperto che non se lo fila nessuno, ma è un vero peccato perché mi ha seriamente sconvolta lol. È di un tizio giapponese di cui non ricordo mai il nome, ma dovrebbe esserci il film online… su qualche sito…

Comunque, Sue arrivava in questo posto e la salvava – lei era tipo ricca sfondata, con il padre che lavorava a Wall Street etc… – regalandole una delle mille case di proprietà della sua famiglia.
I cognomi che ho scelto per loro (Coldfield e Poverty) sono nati proprio grazie a queste storie. Già dall’inizio Sharon era orfana di padre.

Dream emporium inside
In una storia parallela, Sendy era la migliore amica di Sue. Dopo gli avvenimenti sopra descritti – che terminavano con la presunta morte della ragazza – Sue si disperò e cercò di voltare pagina. Si fidanzò con un ragazzo figo che le invidiano tutti, e che scatenò l’ira di tanti ragazzi che avrebbero voluto farsela. Sì, avete capito di chi sto parlando: Fujiama. Uno dei tanti ragazzi invidiosi “uccise” Fuji, e Sue si disperò il doppio e per un po’ restò single (anche se nel frattempo sbavava per quel vecchio di Ceile =P).
Qualche anno più tardi, non ricordo di preciso quale, li ho fatti rispuntare fuori entrambi. Fidanzati. Ovviamente Sue era incavolata nera… (sì, intendo proprio che Sendy e Fuji stavano insieme)

È solo nel 2004-2005 che nacque Fancy. All’inizio era nata come “quella odiata da tutta la scuola” e Sue era stata costretta ad averci a che fare, salvo poi conoscerla meglio e diventare amiche. In seguito avevo anche inventato un prequel – poi depennato del tutto perché mi faceva schifo – in cui Fancy aveva bullato Sue da piccola a causa della sua malattia, e anni dopo si ritrovavano nella stessa situazione della storia iniziale. Solo che, questa volta, tutta la scuola la odiava per il motivo sopracitato.

In origine Fancy NON era giapponese e doveva chiamarsi Francy. Però mi faceva schifo, per cui ho optato per Fancy (preso dall’anime Fancy Lala, un majokko che vedevo da piccola).


Fine prima parte

_________________________________________________________________________________

Grazie a Susan per averci fatto entrare nel suo mondo. Se vi fa piacere commentate e condividete, otterrete codici in più per partecipare all'estrazione.
Domani seconda e ultima parte.

Grazie ^_^

9 commenti:

  1. Non sono ancora riuscita a leggere la saga causa il pochissimo tempo dovuto a dei dannatissimi esami universitari. Ho seguito e letto la trama e credo proprio sarà uno dei primi libri finiti gli esami che leggeró :)

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Eccomi un po' in ritardo ma ci sono...nn potevo perdermi questa tappa...
    Grazie
    Condiviso su fb
    Un bacio

    RispondiElimina
  4. Moooolto interessante! :D :D
    Ahahahah, ma grazie!! MI fa piacere sapere che il diminutivo del mio nome ti fa schifo!! :P ahahahah, sto scherzando!! xD Da piccola nemmeno a me piaceva il mio nome!! LOL! xD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Susan è sempre molto spontanea XD. A me Francesca (e Francy) piace molto, si chiamava così la mia migliore amica di quando ero piccola.

      Elimina
    2. Ahahahah ma nooo! Intendevo dire che non mi piaceva associato al personaggio, non come nome in sé xD [anche perché, altrimenti, non avrei scelto una "storpiatura" uwu]. Chiedo venia, ho scritto questa cosina in una notte di "riflessione mistica" e ho badato poco al modo di esprimermi xD.
      In compenso odio il nome Susan, quello sì che mi fa taaaaaaaanto schifo T.T

      Elimina
    3. Ps: io ho avuto addirittura 2 migliori amiche di nome Francesca O.O

      *timida autrice torna a nascondersi*

      Elimina
  5. È sempre molto bello conoscere i retroscena di un libro (soprattutto quando ci sono in mezzo dragonball e i Nightwish :3), perché la storia dietro la storia non si ferma alla pagina scritta, ma fa un po' l' "effetto Silmarillion": quando lo lessi capii che la creatività è una dote e non un difetto da estirpare, e tutto ciò che si nasconde dietro le quinte rafforza questa idea e un certo ottimismo ;) ah ovviamente non è facile trovare un libro che abbia un'origine così... lontana, purtroppo :/

    RispondiElimina

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...