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martedì 28 ottobre 2014

Buonissimame: Recensione Albion di Bianca Marconero


Nuovo appuntamento con Buonissimame: La recensione che vede il meglio di te! 
Ricordo che le recensioni di Evelyn (la nostra Buonissima) sono 'buone' ma non sono finte. A lei piace pubblicizzare quel che le... piace.

Oggi è il turno di Albion di Bianca Marconero. (La mia recensione la trovate qui). Leggete attentamente perché Evelyn parlerà 'a cuore aperto' direttamente all'autrice.


SINOSSI

Cresciuto senza madre, e dopo aver perduto il fratello maggiore – morto in circostanze misteriose –, nel giorno del funerale dell’amatissimo nonno, Marco Cinquedraghi riceve la notizia che gli cambierà la vita: deve lasciare Roma e partire per la Svizzera. È infatti giunto il momento di iscriversi all’Albion College, la scuola in cui, da sempre, si diplomano i membri della sua famiglia.
Ma il blasonato collegio riserva molte sorprese. Tra duelli di spade e lezioni di filologia romanza, mistici poteri che riaffiorano e verità sepolte dal tempo che riemergono, Marco scoprirà il valore dell’amicizia e capirà che l’amore, quello vero, non si ottiene senza sacrificio.
Nelle trame ordite dal più grande dei maghi e nell’eco di un amore indimenticabile si ridestano legami immortali, scritti nel sangue. Fino all’epilogo, tra le mura di un’antica abbazia, dove Marco conoscerà la strada che le stelle hanno in serbo per lui.
Il destino di un re il cui nome è leggenda.






Questa recensione è per sanare un torto al mio cuore. Per non aver dato il meglio su Amazon per un romanzo che oltre alla copertina ho acquistato per le opinioni altrui. Questo è il libro che mi ha fatto scoprire il valore del giudizio di altri lettori. La storia per la quale per la prima volta mi sono sentita in dovere di scrivere due righe pubbliche e che adesso, a distanza di un anno, mi tormentano per la loro insipienza.
Quella sera arrivavo da una lettura orrenda. Finita di forza, chiedendomi perché tanto spreco di parole e, a mezzanotte, mi ritrovavo a sfogliare la libreria sul browser del kindle cercando qualcosa che riparasse a tale spreco di tempo!
Vedo questo invitante volto, angelico, rassicurante, accompagnato da una sinossi lineare. “Ma non posso fidarmi, già sono rimasta fregata col romanzo prima!”. La mia coscienza a volte mi parla… E, illuminazione, sfoglio le recensioni. “Ah ah, vediamo cosa dicono di te!”
Avvincente…, bella sorpresa…, coinvolgente…, accattivante…, scorrevole…, storia originale…, un boccata di ossigeno in un panorama di libri deludenti…, il personaggio principale è odioso…, personaggi variegati e dalle molteplici sfumature…, trama intricata…, non lascia un attimo di respiro…
Dopo una decina di minuti il mio dito ha premuto il pulsante di “acquista con un click” e due secondi dopo ero immersa nella storia di questo “ragazzo odioso e viziato”. Alle una di notte avevo un’idea di ciò che mi attendeva, una bellissima avventura corale, dove i vari personaggi non erano un banale contorno. Dove non tutti sono per forza buoni, belli, eroici etc etc….

Potevo dormire tranquilla. L’indomani mi attendeva una delle storie che poi avrei ricordato come una delle più belle che avessi mai letto!

Curiose di leggere la recensione di Amazon incriminata?
Io l'ho cercata per voi...

14 dicembre 2013 
5 stelle
E' un peccato se non lo hai letto! Decisamente una bella storia. Un ottimo modo per passare bene il tempo.

Evelyn si sentiva in torto per una recensione come questa. Che dire? È veramente buonissima :)



  Se ancora non conoscete Albion (no, dai? Non è possibile) cliccare qui sotto

 
 Volete conoscere l'equilibrio di Evelyn?

 

giovedì 9 gennaio 2014

Best Books 2013


Carissimi amici,
ecco anche la mia personalissima selezione di Best Books 2013. È stato un anno molto intenso (anche troppo) sia per i libri (notoriamente io ho sempre poco tempo, quindi, sono abbastanza soddisfatta), e tutto quello che gli gravita intorno. A cominciare da questo blog, che, anche se non aggiornato spesso come vorrei, mi regala comunque tante belle emozioni. In ogni post ci metto un pezzetto di cuore e meno male che è uno "strumento ricaricabile".
E rimanendo in tema di libri, il 2013 è stato, ovviamente, indimenticabile anche per la mia entrata nel mondo dei self (www.terrediarret.it)

Di letture molto belle ce ne sono state tante nel 2013. Queste che ho selezionato è solo il top dei top. Quelle che mi hanno mandato letteralmente in visibilio. (Anzi... il termine che uso per queste sensazioni è ... fibrillazione).

Ed eccole in ordine alfabetico:

ALBION
di Bianca Marconero

Marco e gli allievi dell'Albion (soprattutto Lance) sono stati tra i migliori personaggi del 2013. E il loro ambiente... anche. Vorrei andare all'Albion anch'io a giostrare e menar di spada. Albion: se non lo conosci... devi conoscerlo per forza.


ALICE IN ZOMBIELAND
di Gena Showalter


Alice è sempre Alice. Ma qui Wonderland è diventato Zombieland. Gli Zombie sono cattivi, il bello è bello, Alice è simpaticissima. Lettura strepitosa.


L'INQUISITORE DI LAGOSCURO
di Laura Caterina Benedetti



E qui parliamo di SelfPublishing. Sì, ragazzi, perché chi crede che un autopubblicato non possa eguagliare, se non superare, un autore con casa editrice alle spalle, si sbaglia di grosso. Certo, nel SelfPublishing c'è di tutto, ma si trovano anche perle di rara bellezza. Come L'Inquisitore di Lagoscuro.




L'OSPITE 
di Stephanie Meyer



Se a gennaio dell'anno scorso qualcuno mi avesse detto che un libro della Meyer sarebbe entrato nella mia lista "Best Books" io, probabilmente, gli avrei riso in faccia.
Twilight non mi era dispiaciuto, ma neanche entusiasmato, qualcosa da archiviare come lettura piacevole e nient'altro.
Ma L'Ospite è stata una vera sorpresa, una meteora che ha sfrecciato nel mio cielo.

A presto la recensione...

POISON PRINCESS
di Kresley Cole



E dire che è rimasto sul mio comodino un sacco di tempo prima dell'inizio. Chissà perché ero ispirata... ma anche no. Eppure, è stato un vero miracolo in fatto di... visibilio.
Poison Princess ti ho adorato. Punto.


ROMA 40 D.C. 
di Adele Vieri Castellano


E qui si va sul sicuro. Al solo pensiero di leggere una storia di antichi romani il mio cuore parte al galoppo. Amore. Amore incondizionato.
Ma non pensate male, come ero propensa verso la trama e l'ambientazione, ho letto il libro con un'aspettativa altissima, e quindi poteva anche essere facile una cocente delusione.
Ma Adele Vieri Castellano sa scrivere e i suoi uomini sono davvero... bollenti.
Apprezzato in pieno.


La fine del 2013 mi ha portato anche il lettore kindle, finalmente posso leggere... ancora di più. Chissà che avventure mi aspetteranno nel 2014!!!

domenica 2 giugno 2013

Un caffè con: Intervista a Bianca Marconero autrice di Albion


Cari lettori, è nostra ospite con noi una persona speciale Bianca Marconero l'autrice di Albion.

Ciao Bianca, benvenuta su Terre di Arret, è un piacere averti tra noi.- Il piacere è mio, credimi.

- I lettori del blog hanno già avuto modo di conoscere Albion. Un romanzo che sta avendo un grandissimo successo. Vuoi parlarci di Albion dal tuo punto di vista?- Albion è un pallino, un'idea resistente ed esigente che da anni mi accompagna. Un mondo che è diventato  la mia seconda casa. Credo che tu, e chiunque scriva storie,  sappia di cosa sto parlando. Secondariamente è anche un libro. Quando diventa carta non è più del tutto tuo, non nel modo in cui lo era prima, perché appartiene a coloro che ci lavorano, in tutte le fasi della revisione editoriale, e naturalmente a coloro che lo leggono.  Come libro, Albion ha avuto la fortuna di essere curato da persone bravissime ed essere accolto da lettori a cui è piaciuto.


- Come è nata la sua storia? Quale è stata la “scintilla della vita”? E perché si chiama proprio “Albion”?Riprende il mito dell'eterno ritorno di Artù, mito alla cui diffusione contribuirono i monaci di Glastonbury, quando, rinvennero la tomba sui cui stava scritto REX QUONDAM REXQUE FUTURUS. La tomba del Re in eterno che, sepolto con la sua sposa, prometteva di tornare, nel momento del bisogno. Oggi c'è il forte sospetto che la tomba fosse un fake per incoraggiare il pellegrinaggio.
'Albion'   forse contiene nella sua radice un termine gaelico che significa 'Terra', ma potrebbe anche essere un corradicale del latino ALBUS. Entrambe queste spiegazioni mi piacciono. La prima racchiude l'idea di una 'terra' e per estensione di una 'patria' – quella dei miei cavalieri- e la seconda l'idea del bianco. Il bianco è un colore altamente simbolico nell'iconografia dei cavalieri. L'eroe, nelle "queste"  più alte e nobili,  ha le insegne bianche. Il bianco è purezza, spiritualità e integrità.
Marco, che è all'inizio non è proprio un eroe, quando sale per la prima volta le le scale di marmo bianco del college distoglie lo sguardo. Il chiarore è insostenibile alla vista, perché lui non è puro. Si barcamena tra bene e male, giusto e sbagliato,  per tutta la durata della storia, e questa è una delle ragioni – non la sola- per cui abbiamo scelto lo psuedonimo Bianca Marconero. Era un modo di 'incastonare' il protagonista tra le sue luci e le sue ombre.

- Albion è il tuo romanzo d’esordio. Ed è anche l’esordio della casa editrice Limited Edition. Come è nata la vostra collaborazione?Lavoravo al progetto LIMITED con altre mansioni. È stata una conseguenza di questa collaborazione. Non ovvia come sembra, ma, tutto sommato, naturale.
- Il simpaticissimo (ma a volte anche no) personaggio di Marco è stato ispirato da qualcuno di reale o da qualche situazione veramente accaduta?Marco è il riflesso di molti personaggi che ho amato. Mr Darcy di 'Orgoglio e Pregiudizio'; Aragorn de 'Il signore degli Anelli';  Anakin Skywalker della saga di Star Wars.
- Hai un debole per uno dei tuoi personaggi?Mi mancano sempre quelli di cui non sto scrivendo. Adesso per esempio revisiono il secondo, ma vorrei rileggere il terzo perché non faccio che pensare alla sorella di Lance.

- A poco tempo dall’uscita di Albion è già stato pubblicato uno spin-off: Samira: diario di un’assassina. Hai in mente altri spin-off? Quali sono i tuoi progetti di scrittura futuri?Lo spin off era stato scritto più di un anno fa. Ho l'abitudine, credo comune agli scrittori, di elaborare storie di contorno e antefatti. Voglio punti  fermi su cui poggiare la storia principale. Devo sapere cos'è successo.



 

- Una piccola curiosità. Ho notato sul web diversi simpatici disegni. E alcune immagini “fumettose” hanno un ruolo importante nel libro. Sei l’autrice di questi bozzetti?Magari! Sono di Lucia e Andrea.  LIVING IN ALBION è il nome di una serie di strisce  in cui il Boss di Albion – ovvero io- incontra i personaggi.  Per ora abbiamo pubblicato quella di Marco, me ne ho altre pronte.  E un modo per mettere contenuti sulla pagina di Albion che non siano solo recensioni o estratti.

- Infine, questo blog tiene particolarmente a supportare autori alle prime armi. Che consiglio daresti agli scrittori emergenti?
Io lavoro nell'editoria ma non ci ho mai capito nulla. Non capisco i meccanismi, i calcoli e le strategie. Non capisco l'editing invasivo  che  vuole a tutti costi dare dignità a testi carenti e scorretti, e neppure quello che 'riscrive' il plot omologandolo agli schemi 'giusti' che 'funzionano'. Non mi piacciono gli scrittori che insegnano a scrivere i best seller, perché  partono da un'idea sbagliata, cioè che il fine ultimo sia vendere le storie.
A chi ama scrivere  posso solo dire di continuare a farlo, ponendosi domande e problemi.  Confrontandosi e crescendo.  Il sogno della scrittura non è schiavo della pubblicazione, lo realizzate ogni volta che scrivete qualcosa di vostro, qualcosa di onesto. Il successo è un impostore, l'insuccesso lo è altrettanto.  Scrivete, migliorate e divertitevi.

Grazie di essere stata nostra ospite. Ti auguro buon lavoro!Grazie a te e a tutti quelli che passano per le terre di Arret ;)


Sono stata veramente felice di ospitare Bianca tra noi. Tra l'altro la ritengo una persona simpaticissima, almeno dal punto di vista "virtuale" :) .
Oltretutto mi sento anche un pò legata al suo punto di vista delle luci e delle ombre, dopo gli occhi di Marco in copertina, era una delle cose che ho notato fin da subito. Che gli eroi spesso sono avvolti da luce e tenebre, da bianco e nero, chi meglio di me può dirlo ? :)


Grazie mille a Bianca e a tutti i lettori. Un saluto. P Marina

domenica 7 aprile 2013

RECENSIONE: Albion di Bianca Marconero

Titolo: Albion
Autrice: Bianca Marconero
Editore: Limited Editon Books
Pagine: 479 (sul kindle Amazon)
Prezzo cartaceo: 14,90 euro
Prezzo ebook: 2.99 euro

SINOSSI

Cresciuto senza madre, e dopo aver perduto il fratello maggiore – morto in circostanze misteriose –, nel giorno del funerale dell’amatissimo nonno, Marco Cinquedraghi riceve la notizia che gli cambierà la vita: deve lasciare Roma e partire per la Svizzera. È infatti giunto il momento di iscriversi all’Albion College, la scuola in cui, da sempre, si diplomano i membri della sua famiglia. Ma il blasonato collegio riserva molte sorprese. Tra duelli di spade e lezioni di filologia romanza, mistici poteri che riaffiorano e verità sepolte dal tempo che riemergono, Marco scoprirà il valore dell’amicizia e capirà che l’amore, quello vero, non si ottiene senza sacrificio. Nelle trame ordite dal più grande dei maghi e nell’eco di un amore indimenticabile si ridestano legami immortali, scritti nel sangue. Fino all’epilogo, tra le mura di un’antica abbazia, dove Marco conoscerà la strada che le stelle hanno in serbo per lui. Il destino di un re il cui nome è leggenda.


Voto iniziale 4.5 draghi passati a ben 5 per motivi espressi in fondo!



IL MIO PARERE PERSONALE

Erano un po’ di giorni che mi saltava all’occhio questo libro con copertina bianca. Mi aveva colpito la scritta “Limited Edition” che pensavo si riferisse al libro “in edizione limitata” (di prezzo presupponevo), invece era la casa editrice (che esordisce proprio con questo libro). =_=  Poi lo sguardo del ragazzo in copertina sembrava mi dicesse “leggimi, leggimi”. Potevo non dare retta a quegli occhioni verdi?
Stavolta il detto “vai dove ti porta il cuore” è proprio appropriato: infatti il libro mi è piaciuto molto, in numerosi aspetti.
Innanzitutto è stata una vera sorpresa la trama (non avevo letto recensioni e per la prima volta neanche la sinossi (ve l’ho detto che è stato un acquisto d’istinto)). Pensavo che Albion fosse il nome del ragazzo, invece è il nome di un collegio. Un collegio molto particolare dove oltre ad insegnamenti tradizionali, come inglese e matematica, gli allievi devono imparare ad utilizzare l’arco, le spade, a cacciare (loro stessi) e a giostrare.
Marco, Deacon e Helena sono tre studenti, appartenenti a classi sociali differenti: Marco Cinquedraghi è un italiano, riccone figlio di papà, mentre Helena e Deacon (rispettivamente spagnola e irlandese) non hanno tante possibilità economiche e sono costretti a compiere servizi per la scuola per poterla frequentare.
Apparentemente non hanno nulla in comune, se non aver acquisito per diritto di nascita l’ingresso ad Albion. In realtà sono legati da un destino incredibile e “originale nella sua non originalità”. Ma è un destino che non posso e non voglio spoilerare visto che si rivelerà solo nell’ultima parte del libro.
Il punto di vista passa da un personaggio ad un altro (addirittura una volta viene preso in consegna anche da un quarto personaggio Lance… ah Lance …. inutile nascondere che anche io ho subito il suo fascino). Questa questione del punto di vista “saltellante” può lasciar interdetti momentaneamente, però prosegue inesorabile dall’inizio alla fine  diventando una particolarità della narrazione. Inoltre questa tecnica è molto utile ai fini della trama e permette di avere più personaggi “di pari livello”.
I protagonisti li ho amati e odiati tutti prepotentemente (tranne Lance che ho sempre e solo amato). E questo lo metto al primo posto tra quel che ho più apprezzato in questo libro. L’arroganza di Marco è stata anche la mia, la fragilità di Helena è stata anche la mia, il senso di inadeguatezza di Deacon è stato anche il mio. E’ questo che cerco nei libri, è questo il motivo per cui leggo. Per vivere sensazioni ed emozioni oltre quelle che provo “nella vita vera” . Per vivere infinite vite e infiniti “tempi”. E Albion c’è riuscito più che bene.
Ed è stato troppo facile identificarsi in Helena che entra in un archivio con un abbigliamento sportivo. La sua felpa con cappuccio e il suo disagio mi hanno trooooppo ricordato una volta che in pieno agosto mi sono presentata in un archivio con gonna lunga, canottiera, infradito e mollettone nei capelli  e mi sono ritrovata tutta gente in giacca e cravatta, addirittura uno con camicia e maglioncino di filo!! (Dall’altra parte però ho gridato silenziosamente all’eresia per i ricercatori che prendono appunti con la stilografica, visto che l’inchiostro potrebbe macchiare le pergamene e per prendere appunti negli archivi si usano le matite e (spesso) i guanti bianchi. Ma lo ammetto: questa cosa avrà inorridito solo me e forse pochi altri sciroccati). :D
Ma torniamo a Marco: è così reale nella sua simpatia/antipatia. Troppo forti certe espressioni che usa: Stica**i è  una delle sue parole preferite, mi fa fatto letteralmente “spaccare” nonostante io abbia sempre sentito quel “francesismo” utilizzato in modo un po’ diverso ( sinonimo di “e chi se ne importa” :P ). E poi lasciatemi riportare una sua raffinata cattiveria interiore (più da vipera femmina che da aspide però sempre geniale): fu quasi contento di notare che la gonna le si fermava molto oltre il ginocchio, togliendo slancio alla figura, comunque piuttosto bassa (frase rivolta ad una ragazza che gli piace molto. Quanto ho gongolato con lui in quel momento).
Un altro pregio di Albion è l’uso di parole tecniche. Tra le prime pagine si trova un’ottima descrizione del Pantheon (dove viene nominato anche l’opus sectile). Questa frase, ad esempio, l’ho adorata solo per la presenza di lesene e marmi policromi: Lo spazio scandito dalle lesene, dalle colonne e dai marmi policromi, cominciò a muoversi, prima calando a sinistra, poi accelerando la corsa e vorticando infinite volte, quasi a rimarcare il perimetro. Il cerchio. La rotonda.
Questo pregio però a volte diventa un difetto quando ce n’è in eccedenza. Per esempio in un duello di spade si fa un gran elenco di parole tecniche. Inoltre il fatto di metterle in evidenza in corsivo permette all’occhio di “cadere proprio lì”, togliendo ogni emozione al combattimento.
Un altro punto di positività/negatività sono i titoli dei capitoli. I capitoli sono corti e numerosi e questo, per come la penso io, è un enorme pregio (la scusa di “leggere solo un altro capitolo e poi basta” accelera notevolmente la lettura). I capitoli sono 76, quindi c’è una grande varietà di titoli: alcuni sono in inglese, alcuni in latino, altri sono veramente eccezionali (come “del bel paese la dove ‘l si sona”). A volte però i titoli svelano quello che avverrà facendo perdere un po’ di suspance.
Traendo le conclusioni: Albion è un libro consigliatissimo. Ai personaggi ci si affeziona nel bene e nel male. E la storia (e quello che c’è dietro) è molto originale e vi assicuro che vi attirerà come una calamita.
E fin qui sarebbero stati 4 draghi e mezzo. E' mia abitudine però mandare prima la recensione agli autori con cui sono in contatto, per richiedere loro se hanno qualcosa da aggiungere. L'autrice mi ha gentilmente risposto chiedendomi di inserire questo suo commento:


Anzitutto grazie per queste belle impressioni su Albion che hai voluto condividere. Dette da qualcuno che scrive e che si cimenta coi mille problemi legati a questo mi rendono doppiamente felice. Faccio solo una piccola postilla all'uso del francesismo Stica**i
Come hai giustamente notato è un'espressione che tende a sminuire in modo sgarbato un'affermazione o un fatto. Insomma l'equivalente di 'e chi se ne frega?'. Tuttavia c'è un secondo uso, confermato dai romani di Roma che abbiamo consultato, che indica stupore e meraviglia, insomma l'equivalente di 'ma davvero? non ci posso credere?' Oltre che dal contesto, il secondo uso dovrebbe rivelarsi, nel parlato, dall'allungamento della 'a'. Insomma qualcosa come 'sticaaaa**i'
Con Isabella Donato, ma mia 'editor custode' si è discusso se inserire o meno questa 'a', decidendo alla fine di non farlo. Cosa per la quale le sono infinitamente grata.
A onor del vero, questo secondo uso è minoritario e ha fatto storcere il naso ai 'puristi del vernacolo'. ma Avevamo la necessità di connotare in senso regionale la lingua di Marco, visto che tutti coloro che lo incontrano notano che parla male inglese e usa spesso parole incomprensibili. E poiché il romanesco è una lingua molto 'colorata' questa espressione, indubbiamente forte ma non particolarmente scioccante, c'è sembrata un buon compromesso.

Bianca Marconero


Ringrazio l'autrice per questa precisazione,  e pensare che da romana non ci avevo riflettuto: ma sticaaaa**i, è veramente sinonimo di stupore (anche se io non avrei censurato le aaa).
Orbene, le parole di Bianca qui sopra mi hanno fatto comprendere di più del perché a me piace chiedere il punto di vista degli autori, se posso. Sono convinta che ogni parola dei propri libri, seppur sbagliata, o eccessiva, o soggetta ad eventuali critiche,  debba essere ponderata e non essere frutto del caso. In questo caso l'accuratezza dell'autrice nel ricercare parole in dialetto romanesco (e anche il fatto di essersi scusata privatamente per la stilografica anche se non c'era la necessità) ha fatto innalzare il voto di mezzo punto! Dunque...

5 draghi per il signor Cinquedraghi!



mercoledì 3 aprile 2013

Occhiolino # 6


Dopo la (forzata) pausa pasquale, riprendiamo con il primo Occhiolino del mese.

Rubrica, liberamente tratta da un'idea del blog Should be Reading  e utilizzata in diversi blog italiani. L'ideatrice ha utilizzato il termine Teaser, che ho italianizzato in Occhiolino che mi sembrachiare di più la mia persona

Queste sono le regole:

- Aprire una pagina a caso del libro che si sta leggendo (o scorrere a caso il mouse sul pdf o nella barra kindle :) )
- Scegliere un breve spezzone da quella pagina senza fare spoiler
- Condividere con titolo del libro e autore

E da parte mia aggiungo: di pagine solo già lette!
L'ho trovata così semplice e carina questa idea che desidero utilizzarla sul blog per dare visibilità agli scrittori che sto leggendo al momento.


***


Il ragazzo in fuga era in breve diventato un uomo determinato, e la corazza che
indossava non era temprata solo nel metallo forgiato sulla viva fiamma, ma dal proposito
incrollabile di giustizia.
Racconti delle lande Percorse. Libro I – Come nasce un cavaliere di Diego Romeo
Non sta succedendo. E’ nella tua testa, continuò, nella speranza di darsi coraggio, di trovare la forza. Quando le sue mani impattarono contro l’uscio c’era di fatto caduta addosso. Si sentì andare in frantumi, come una statua di gesso con le gambe mozzate.
Albion di Bianca Marconero

Amanda si limitò ad alzare gli occhi al cielo con muta sopportazione e un pizzico di condiscendenza: vivendo con uno zio, a trentatré anni suonati, era ancora un otaku della peggior brufolosità e che passava gran parte della sua vita mentale nella Terra di Mezzo, aveva sviluppato uno spesso strato di santa pazienza

Darkwing di Davide Cencini

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