mercoledì 15 maggio 2013

Recensione: Racconti delle Lande Percorse di Diego Romeo. Libro I - Come Nasce un cavaliere


Titolo: Racconti delle Lande Percorse
Sottotitolo: Libro I - Come nasce un cavaliere
Editore: Caosfera
Pag: 232
Costo: 19 €
Genere: Fantasy

Trama:
Hurik Van Gotten è stato proclamato generale, ed ora sta vagando per l’accampamento, controllando lo schieramento. É il giorno che precede una battaglia che si rivelerà epica tra l’esercito Imperiale, campione della fede, e le oscure forze dell’Antagonista. Un romanzo dai tratti ucronici ambientato in un sorprendente medioevo tecnologico.

IL VOTO SARA' INDICATO ALLA FINE! Continua a leggere per la motivazione!

IL MIO PARERE PERSONALE
Non è stato facile scrivere questa recensione.
Quello che ha scritto Diego è un prodotto molto particolare che merita di essere letto (e che se ne parli) con attenzione.
Iniziamo con analizzare i pregi:
- L’accuratezza e la dovizia di particolari sapienti. Sicuramente apprezzabile il modo in cui l’autore desidera catapultarci nel mondo delle lande percorse. Con costanza ripete frasi come “Sommo Drago Celeste” con la stessa frequenza con la quale un “romano de Roma” potrebbe pronunciare il suo ER! E questo per la credibilità dell’ambientazione è sicuramente un bene.
- Un’altra cosa positiva è la suddivisione del testo in 4 caratteri distinti. E’ la prima volta che mi capita l’utilizzo di così tanti tipi di carattere diversi.
I caratteri della versione ebook sono molto eleganti ed elaborati, quelli della versione cartacea in commercio perdono raffinatezza ma guadagnano in leggibilità.
- I draghi… aaaw i draghi! Inutile dire che ho una passione viscerale per i draghi. E quelli della Lande percorse sono veramente originali. Cerco sempre di contenermi con gli spoiler. Ma poiché questo lo ritengo un grande pregio, voglio svelarvi che i draghi sono dei mutaforma. Possono assumere le sembianze di elfi, ad esempio, o animaletti argentati.
- Il racconto parla di Hurik, un giovane costretto per forza di cose, a diventare un cavaliere. La narrazione presente tratta della preparazione di una guerra. Poi con una serie di flashback, Hurik rivive molti episodi che lo hanno visto diventare un cavaliere. Ricorderà incontri con orchi, elfi e nani (il racconto di uno di questi ultimi è stato il mio preferito).
Questo della narrazione tramite la tecnica dei flashback è una scelta che inizialmente non ho particolarmente apprezzato. Ad un certo punto, però, sono “entrata nella parte “ e ho proseguito con tranquillità e curiosità fino alla fine.
Ed ora andiamo alle parti negative:
- La narrazione in molti punti è prolissa. Per capire di cosa parlo faccio un esempio:
Un antico finestrone, dall’intaglio rozzo appena sbozzato
nella pietra, permetteva al sole, se offriva un raggio deciso, di trapelare attraversando una
composizione di cristalli colorati e sfaccettati; seppure di poco valore artistico, il caleidoscopio,
rifrangendo onde cromatiche di un’armonia invidiabile sull’austero massello del pavimento,
creava portentosi giochi di luce. Anche solo quel labirinto simbolico, allo sguardo intimorito del
visitatore e a quello assorto del vecchio immobile, significava da subito, inequivocabilmente, una mappa definita di intrecci di destini, chiara solo alla mantica ispirata del Maestro.
Ma l’autore è anche capace di passaggi che mi sono piaciuti molto:
Il Nano era al colmo dell’eccitazione e si vantava come un mandriano in taverna, mentre davanti un boccale fumante magnificava le doti amatorie del suo nuovo toro da monta.
- Un altro difetto, sempre a mio parere, è la presenza di pochi “a capo” ottenendo l’effetto “muro di mattoni”. Credo che un’impaginazione più vivace poteva giovare molto. (L'autore mi ha raccontato  che non è stata una sua scelta ma una scelta obbligata della casa editrice...no comment!)
- Non ho affatto apprezzato l’introduzione dell’adamantio e del mithril. Sì proprio loro… si parla di Wolverine e di Bilbo poi Frodo. In tanta fantasia di draghi mutanti e cristalli nanici avrei preferito più fantasia anche con i metalli.
- Infine alcune parti potevano offrire molti più spunti di narrazione (per esempio la parte con gli elfi), ma confido che il racconto sarà ampliato nel prossimo volume. Spero si rivedano anche i nani e la loro ingegneria.

Arriviamo quindi al voto. Chi mi segue sa (forse) che io odio attribuire una votazione. Sono favorevole alle scuole liberali dove contano i fatti e non i numeri. Però mi sono dovuta adattare anche io alla “dura legge delle stelle” delle recensioni.
Ho faticato ad assegnare quindi i miei draghi. Perché per molti versi l’autore meriterebbe un 5 (per gli arzigogoli di forma ad esempio) . In altri casi un voto basso, come per l’utilizzo di adamantio e mithril. Ma proprio questi due elementi, che io non ho apprezzato, sono sicura che manderanno altri lettori in brodo di giuggiole.
Assegno quindi un 4 politico che significa che il libro merita ma che ha dei margini di miglioramento.


Quindi lo consiglio? Diciamo che è un libro per molti ma non per tutti.  Non è un libro da leggere tutto d'uno fiato ma, come dicevo all'inizio, con attenzione. Vi consiglio di leggere per prima cosa l’estratto e se vi ritrovate andate pure per le lande percorse con grande fiducia.

Questo libro rientra nella categoria Made in Italy

2 commenti:

  1. Una bella recensione, molto accurata, mi è piaciuta. Purtroppo però non credo che lo leggerò. Dalle tue parole ho dedotto che ci sono elementi che non mi piacerebbero.

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    Risposte
    1. Effettivamente non penso sia un romanzo per tutti (ma se ci pensi bene quale libro lo è?). Ma se piace il fantasy classico e i libri che vanno letti goccia a goccia, allora piacerà sicuramente. L'importante è sapere cosa, più o meno, aspettarsi ^_^

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