venerdì 12 luglio 2013

Recensione: Roma 40 d.C. di Adele Vieri Castellano



Titolo: Roma 40 d.C.
Sottotitolo: Destino d'amore
Autrice: Adele Vieri Castellano
Editore: Leggereditore
Pagine: 432
Prezzo: 10.00 euro


SINOSSI

0 d.C., Città di Roma, Gaio Giulio Cesare Germanico, Caligola, Imperatore.Marco Quinto Rufo è l’uomo più potente di Roma, secondo solo all’imperatore, Livia Urgulanilla ha un passato da dimenticare. Lui è un uomo temprato dalla foresta germanica, bello e forte che non conosce paura né limiti. Lei è un’aristocratica raffinata e altezzosa il cui destino è già scritto. Ma il dio Fato decide altrimenti e quando Rufo la porta via con sé non immagina lontanamente le conseguenze del suo gesto. Roma non è la Provincia dove tutto, incluso rapire una donna, è concesso. E anche se Caligola in persona decide di concedergliela, possederne il cuore sarà la più ardua e temeraria delle sue imprese. E Livia saprà donare il cuore a un uomo spietato che non esita davanti a nulla, se non a quello che sente per lei? Il primo romanzo di una trilogia che vi porterà in uno dei periodi storici più affascinanti del nostro passato; una storia che vi catturerà fin dalle prime pagine e alla fine ne rimarrete conquistati

VOTO

5 draghi/5



IL MIO PARERE PERSONALE

Sono partita per questo viaggio nel tempo con molta curiosità, e anche con una buona dose di timore. Timore di rimanere delusa di quel che avrei trovato.
Le apprensioni però si sono dissipate abbastanza in fretta. Già dall’incipit (che potete leggere qui) mi sono subito immedesimata nell’Antica Roma. Complice un’ambientazione da me molto conosciuta, anche se in età moderna.

Fin dalle primissime righe infatti si legge del Celio (uno dei sette colli di Roma, attuale sede dell’ospedale militare dove andavo a fare le visite mediche quando abitavo anche io nell’Urbe) (Se ve lo state chiedendo la risposta è sì era pieno di maschioni:D). E come oggi è pieno di soldati muscolosi, 2000 anni fa era pieno di giovani “corazzati” che Adele ha saputo riportarci a noi.

Adele ci mostra sapientemente l’atmosfera della Roma Antica, descrivendo con perizia gli usi e i costumi dell’epoca, utilizzando in maniera più che opportuna molti termini dell’antica Roma (di cui c’è un utile glossario alla fine del libro).

Troviamo quindi dopo poche righe:
<<Mentula, fa attenzione>>. Dove Mentula oggi sta per co… ehm fa rima con Orione :)
Oppure “la distanza venne mantenuta per timore dei tre pretoriani armati di gladio” .

gladio


Ma tutto in Roma D.C. è estremamente curato. Anche le metafore sono perfette per l’ambientazione
Per esempio: La folla ondeggiò come un’onda del Tevere.
(nonostante l'assonanza, rende benissimo)

I personaggi sono ben caratterizzati e ben descritti. Rufo è un protagonista indimenticabile, rude e dolce allo stesso tempo. Che sorprenderà con i suoi comportamenti.
Livia è una protagonista con le sue debolezze e le sue incertezze. Da un lato. Dall’altro sa il fatto suo e anche se spesso non ho condiviso il suo pensiero, è un personaggio che mi è piaciuto molto lo stesso.

Il libro è ad altissima sensualità. L’autrice non si risparmia in particolari piccanti. Ma mi ha assolutamente sorpresa nella sua bravura nel raccontare particolari espliciti senza cadere mai nella volgarità. E la sensualità sfocia da tutti i pori, anche quando qualcuno dei protagonisti passa un semplice dito sulle labbra.

Un’altra questione che mi ha lasciata piacevolmente meravigliata è il punto di vista. Spesso e volentieri salta da un personaggio all’altro, ma questo mai in modo fastidioso. Il punto di vista di Adele non è solo “ballerino”, che di solito è un male,  ma è un vero e proprio padrone dell’arte della danza. Salta in modo soave come solo un danzatore classico potrebbe fare.


Il PoV di Adele Vieri Castellano

E infine un’altra questione. Io sono una fautrice del mostrare e non raccontare (anche se il tutto dipende da tanti fattori). E non si può dire che Adele non mostri. Un piccolo esempio:

Tassus (il mio personaggio secondario preferito) sollevò gli occhi verso l’alto dopo aver gettato un’occhiata nauseata al suo eroe, caduto dal piedistallo. Intento ad un bacio languido.
Aspettò qualche istante. Il soffitto era un manto verde smeraldo. Seguì i tralci di vite dipinti su un capitello giù, fino alla scena campestre sulle pareti. Sbuffò.
Niente.
Si chiarì la gola con ostentazione. … e poi non farvi leggere di più.

Quando ho letto questo passaggio ho visto tutto con gli occhi di Tassus, ho portato con lui l’occhio in alto osservando il verde del soffitto e ho percorso la linea dei tralci dipinti. Assolutamente perfetto.

5 draghi meritatissimi! Congratulazioni!.

Mi è rimasto un solo dubbio. Ma nel mondo di Rufo e Livia esistevano le porte?

P.S. Quando stavo per finire Roma 40 d.C. mi sono andata a comprare Roma 42 d.C. Nel reparto libreria del centro commerciale stavano facendo dei lavori. Il commesso mi ha guardato con un sorriso dispiaciuto dicendomi: “Mi spiace, dovrà tornare domani”. “Ah no, no, non si preoccupi.” Mi sono arrampicata sul carrello, ho dato un urlaccio ad un altro operaio e mi sono fatta tirare il libro in mano. Poi sono scesa dal carrello e ho saluto il commesso che mi guardava perplesso con occhi sgranati. :D



E pazzia per pazzia… NON leggerò subito Roma 42 D.C. Perché le emozioni provate sono state troppo forti. Troppo per poter immergermi di nuovo nel mondo senza fare pause. Grazie Adele! Grazie davvero!
(Per chi non lo sapesse il 27 giugno è uscito anche 39 d.C. un’ennesima chicca da doversi accaparrare).

Questo libro rientra nella categoria Made in Italy


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