sabato 14 settembre 2013

Recensione gemella: I colori che ho dentro di Nadia Boccacci




Questa recensione partecipa all'iniziata "Recensioni gemelle" in contemporanea è stata pubblicata la recensione dal blog "Le passioni di Brully"
 
 
Titolo: I colori che ho dentro
Autore: Nadia Boccacci
Editore: Butterfly Edizioni
Pagine: 176
Prezzo: 12,90 €

SINOSSI
 
Grigio: l’incertezza di Gemma e i dubbi a proposito di Marco, il ragazzo che ama ma che la tradisce.
Giallo: il caldo ricordo di tata Armida, l’odore del tè e dei biscotti, le fiabe con le quali allietava una Gemma bambina. E poi il blu cupo dell’addio a Marco e il rosso tumultuoso di un nuovo incontro: quello con Pierre, artista pieno di talento ma anche di segreti. Sul fondo, le tinte accese di un’assenza che ha segnato la vita di Gemma e che ancora brucia come una ferita aperta: l’allontanamento di sua madre e il continuo ondeggiare tra nero e bianco, rancore e perdono. Con una narrazione che è poesia dei colori, Nadia Boccacci ci insegna che siamo i soli padroni di noi stessi e che solo noi possiamo decidere se lasciarci trasportare dalla corrente o se vivere tutte le nostre sfumature, anche quelle più cupe. In fondo, come Gemma scoprirà, niente è nero per sempre: bisogna solo trovare, nel fondo di sé, il coraggio di vivere a colori

 
VOTO 

 
3/5 soli gemelli
 
IL MIO PARERE PERSONALE
 
 
Purtroppo non sono entrata in piena sintonia con questo libro, nonostante le premesse molto buone. Vediamo in dettaglio:
L’intero libro si basa sui colori e sulle sensazione ed emozioni che essi evocano. L’idea è suggestiva e in parte anche riuscita.
L’autrice crea anche una buona schematizzazione e la mantiene dall’inizio alla fine. I capitoli con i titoli dei colori vengono narrati in prima persona: Grigio, giallo, blu, verde sono tra i primi. In questi capitoli è presente un’introspezione abbinata ai colori.
Leggiamo, ad esempio, l’incipit
Oggi mi sento terribilmente e inesorabilmente grigia.
Grigia come la nebbia, come il cielo d’autunno e come le nuvole
gonfie di pioggia.
Perdura in me la sensazione di questa tinta triste e indefinita,
informe, eppure miscela di due estremi formidabili e unici, il bianco e
nero. Sono grigia e senza forza. Trasparente agli occhi del mondo,
sola e spenta in mezzo alla folla ridente, insipida e insulsa, priva di
slancio e di entusiasmo.
 
A questi sono intervallati i capitoli in terza persona, la maggior parte con il titolo che inizia con un ‘Non’ Non tutto è terribile, non tutto è come sembra etc.
 
L’idea mi piace e soprattutto mi piace il modo in cui è stata portata avanti con coerenza.
Cosa non mi è piaciuto? Spesso si hanno delle noiose ridondanze: per esempio quando dice che il giallo è il colore di Pazzi o che gli occhi vicini sono sinonimo di malvagità. Capisco voler ripetere i concetti per sottolinearli, ma NON utilizzando le stesse identiche parole.
Spesso, inoltre, l’autrice si perde in riflessioni che ci stanno bene come i cavoli a merenda: per esempio ad un certo punto parla di depressione post partum o a pagina 92 (versione pdf) fa una digressione inutilissima sui vegetali.
Sorridevo dentro di me di fronte a questa varietà umana, tutta in
cerca di cibo, bisogno atavico e primordiale di ogni essere vivente.
Fatta eccezione per i vegetali, naturalmente. Loro sono in grado di
produrselo da soli. Autotrofi. Si chiamano così.
Gli animali e l’uomo, invece, non appartengono a questa
categoria e spendono gran parte del loro tempo e delle loro energie
alla ricerca di nutrimento.
Ricordi liceali riemergevano all’improvviso da chissà dove e mi
esplodevano nella mente senza che io potessi farci nulla.
L’osservazione del prossimo mi portava lontano, tra ondate di
introspezioni e ricordi.
Ci sono capitoli più riusciti (come il grigio) e altri meno riusciti (come l’arancione).
L’innamoramento con il Prof è stato veramente fulmineo e la quasi mancanza di dialoghi ha tolto molto pathos alla lettura.
Mi spiace quindi che questo libro non mi abbia conquistata in pieno, anche se dei meriti bisogna darglieli. Alcune parti che riguardano i colori sono come delle poesie. È sufficiente ‘fare un giro’ sulla pagina facebook dedicata per rendercene conto. (Vi consiglio di visitarla).
 
E con una poesia si conclude:
Le farfalle
Le farfalle
ballano
velocemente

un ballo
rosso
nero
arancione
verde
azzurro
bianco
granata
giallo
violetto
nell'aria
nei fiori
nel nulla
sempre volanti
consecutive
e remote
Pablo Neruda
In conclusione: libro con idea di fondo buona che poteva essere sviluppata meglio. Vi consiglio di sbirciare sulla pagina Facebook prima dell’acquisto, leggete quello che c’è a disposizione e, se pensate che possa fare per voi, avvicinatevi a lui con fiducia.
Per leggere la recensione sul blog "Le passioni di Brully" clicca sull'etichetta.


 

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