L'Incipit di oggi è dedicato a "L'Inquisitore di Lagoscuro" di Laura Caterina Benedetti.
«Perché sei venuta qui,
Erminia? ».
La giovane donna sussultò a quella domanda: le sue dita si
serrarono intorno alle sbarre di ferro e lo sguardo ebbe un lampo di dolorosa
sorpresa.
«Come puoi chiedermi questo,
Teodoro? Volevo chiederti ancora una volta… prima… prima del processo»
rispose in un
sussurro appena percettibile, con parole che tremavano tra le lacrime.
Per alcuni istanti non si udì altro che il crepitio della
torcia e il gocciolio di acqua stagnante in qualche fessura della pietra.
La scelta dell'autrice è stata quella di iniziare la sua opera con un dialogo. È una scelta che viene fatta da molti autori, ma è da considerarsi audace. L'incipit dovrebbe catturare immediatamente l'attenzione. Da una parte un dialogo potrebbe avvicinare gli amanti delle opere molto dialogate, dall'altro potrebbe essere difficile far partire una conversazione nel modo giusto.
L'autrice in questo caso "sa fare il suo mestiere". La domanda «Perché sei venuta qui, Erminia? » ci dà subito diverse informazioni utili: che ci sono almeno due interlocutori, che una delle due (presumibilmente una protagonista) si chiama Erminia e l'azione è già in corso. La ragazza si "è spostata" per andare a trovare qualcuno o fare qualcosa.
Da un'azione statica, come può essere un dialogo, c'è un dinamismo intrinseco.
Inoltre la sbarre di ferro mostrano una prigione, anche se non viene nominata. Le lacrime e le parole tremolanti mostrano l'emozione.
Il crepitio della torcia ci catapulta in un'epoca senza tecnologia, senza necessità di specificarlo, e il gocciolio di acqua stagnante in qualche fessura della pietra ci fa immergere in un sotterraneo.
Ottimo inizio. Veramente! Complimenti!
Voto 5/5 draghi
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