mercoledì 5 febbraio 2014

Segnalazione #24: Il battito della bestia di Noemi Gastaldi



Ciao a tutti,
oggi vi faccio una segnalazione molto speciale.
Vi ricordate Oltre i confini - Il tocco degli spiriti antichi di Noemi Gastaldi? - Trovate la recensione qui

Vi segnalo che è uscito il secondo volume: Il battito della bestia
Io lo sto leggendo e mi sta entusiasmando!!!

Per presentarvelo diamo direttamente la parola all'autrice:


Il bianco e il nero.
Prendo spunto dalla tematica più discussa delle Terre diArret, per presentarvi il nuovo volume della saga "Oltre i confini".
Se il primo volume, "Il tocco degli Spiriti Antichi", vedeva i miei protagonisti alle prese con la scoperta di un mondo onirico e affascinante, "Il battito della Bestia", li vede invece confrontarsi con la perdita di tutto ciò che hanno conosciuto, nonché con l'inquietante scia che la battaglia degli Spiriti Antichi sembra essersi lasciata dietro.
Dunque avete letto la parte bianca della storia. Ora, vi aspetta quella nera...


Sinossi

" - Possiamo parlarne?- le chiese la bimba nel cuore della notte.
Lucilla si svegliò e la vide: risplendeva nella stanza buia.
- Parlarne?- rispose trafelata, senza realizzare del tutto che uno spettro fatto di freddo e di rabbia le stesse gentilmente rivolgendo la parola.
- Ti ricordi di me?- Domandò ancora la Larius. - Anni fa ti chiesi di liberarmi. Ti chiesi di uccidermi. Ora non voglio più morire.-
- Tu sei già morta…- riuscì a dire la Viator."

Lucilla si risveglia dopo la battaglia, incredula, incapace di accettare l'idea che il mondo oltre i confini sia stato dissolto.
Ma le basterà trovare il coraggio di affrontare la situazione, per accorgersi che le due facce della realtà, simbionti e inscindibili, sono soltanto cambiate.

Ringraziando Marina per avermi ospitata (ed augurandole una buona lettura ^-^ ) vi lascio con un breve estratto, un piccolo assaggio tratto dal primo capitolo del nuovo nato :)

"«Devo insegnarti tutto, non si sa mai! Oggi pomeriggio, ce ne andiamo a caccia di spettri, ti va?» propose Francesca.
Lucilla sorrise in segno d'approvazione. In realtà non era troppo entusiasta di quel programma, ma certamente imparare a difendersi non poteva farle male.
L'espressione di Francesca si fece assorta.
«Sai, Lucilla, con tutto quello che è successo non ricordo bene dove siamo rimaste. Abbiamo provato a passare oltre i confini assieme, ma non abbiamo mai sperimentato nulla riguardo ai rituali, non è vero?» le chiese.
Lei storse il naso, indecisa su cosa risponderle.
«L'ultima volta che sono venuta a trovarti, nemmeno sapevo dell'esistenza dei rituali. Comunque, poi l'ho scoperto da sola... con l'aiuto di Bruno, in realtà, che però era senza memoria e non ha saputo dirmi granché. Sarebbe una storia un po' lunga» commentò, ripensando turbata a tutto quello che era successo prima della battaglia. «Però potevi almeno accennarmelo, dirmi che siamo in grado di fare tutte queste cose. Perché non lo hai fatto?» chiese poi, con una punta di rammarico.
«Prima di tutto» iniziò Francesca, leggermente contrariata, «mi sembrava che il tuo problema più grande fosse apprendere come passare oltre, senza perdere il controllo del tuo corpo dormiente.»
«Certo,» interruppe Lucilla, «ma se almeno avessi saputo questa cosa dei rituali, non sarei rimasta così turbata nello scoprire l'effetto che possono avere!» sbottò con un accenno di rabbia. Francesca la guardò preoccupata, chiedendosi il motivo di quello sfogo. Lei non diede spiegazioni: stava ripensando a quello che era successo con Michele, chiedendosi se forse, iniziando a conoscere i rituali sotto la guida di Francesca, avrebbe potuto risparmiarsi quell'errore fatale. Quel ragazzino si era dimostrato estremamente pericoloso, nonostante ciò Lucilla proprio non voleva darsi pace per averlo ucciso.
«Purtroppo, ho sperimentato che si possono fare errori irreparabili» disse semplicemente, «e se tu me ne avessi almeno parlato...»
Francesca la interruppe subito: «Abbiamo avuto poco tempo per conoscerci, prima che gli eventi prendessero quella piega inaspettata. Ti avevo detto che ti avrei aiutata, e ora aggiungo che t'insegnerò ogni cosa, ma lo farò solo perché la battaglia si è lasciata dietro una scia pericolosa. Credo che sia più giusto che ogni Viator cerchi di arrivare da solo a comprendere la propria natura e le proprie potenzialità. Il primo istinto dovrebbe sempre essere quello di impegnarsi per dissolvere un Larius, nel momento in cui lui stesso te lo chiede: trovo che la loro presenza sia molto utile in questo senso.
Ma fin da subito, tu hai lasciato che gli spettri si arrabbiassero senza nemmeno chiederti perché venissero proprio da te, senza cercare alcuna soluzione.
Quando ti ho conosciuta, avevo già pensato di aiutarti, ma volevo farti iniziare da dove ho iniziato io, proprio mostrandoti come si dissolve quel genere di spettro. Ricordi?»
Lucilla annuì.
«A me nessuno ha insegnato nulla» continuò Francesca. «Ho attinto alle conoscenze delle bestie e, poco per volta, ho imparato quel che c'era da imparare. Anche tu devi aver appreso qualcosa da loro, solo ne sei inconsapevole. È così per tutti all'inizio, ma in genere si comincia a fare esperimenti. Insomma, ci si concentra per capire come dissolvere un Larius e prima o poi ci si riesce proprio grazie all'aiuto delle bestie a cui si è legati. Inoltre viene spontaneo provare a fare anche dell'altro, chiedersi “chissà cosa sarò capace di fare, se ho appena dissolto un fantasma”.» Francesca si interruppe, notando che entrambi i suoi commensali la guardavano perplessi. «È così che dovrebbe essere: sarà stato così anche per Bruno, no?»
«Suppongo di sì» rispose Lucilla, «ma io continuo a non capire.»
«In realtà, non c'è molto da capire. T'insegnerò tutto quello che ho appreso, ma dovrai allenarti molto, e questo nessuno può farlo al posto tuo» concluse, per poi alzarsi dal tavolo e far segno all'amica di seguirla.
Una volta giunta in salotto, Francesca si fermò al centro della stanza.
«Ora rilassati e appoggia i palmi delle tue mani al centro del petto. Prima della battaglia, per eseguire qualsiasi rituale era sufficiente concentrarsi su quel che si era conosciuto oltre i confini. Ora bisogna cercare quel che l'Alchimista ci ha donato, quella parte immateriale che è sopravvissuta in noi. Concentrati sui battiti del tuo cuore, basta qualche secondo di silenzio. Ci sei, Lucilla?»
Lucilla fece segno di sì: non stava pensando ad altro in quel momento, se non al battito del suo cuore.
«Adesso pensa intensamente a una delle bestie a cui eri legata… E chiamala, chiamala dentro di te...»
Lucilla si concentrò sul cervide dal pelo argenteo ed ebbe un sussulto nel sentire che, all’improvviso, il suo battito era cambiato: non sembrava più lento o più veloce, ma era diventato irregolare, inumano. Eppure, lei si sentiva benissimo.
Francesca andò a prendere il suo borsone e lo poggiò accanto a Lucilla.
«Qui finisce quel che posso insegnarti, ora, credimi, devi solo lasciarti andare, non porre alcuna volontà davanti all'istinto della bestia. Il tuo corpo inizierà a muoversi seguendo impulsi generati da essa, e tu non dovrai frenarlo in alcun modo. Adesso ti dico quale dovrà essere il risultato del tuo rituale, sei pronta?»
Lucilla fece ancora segno di sì.
«Apri gli occhi, guarda l'oggetto che ti sto indicando e dissolvilo nel nulla.»
Lucilla aprì gli occhi e fissò con aria di sfida il brutto cane di porcellana che aveva davanti. Poi si lasciò andare: prese istintivamente dal borsone una mistura di erbe e la lanciò in aria, accese un fiammifero e diede fuoco al tutto. Senza bisogno d’altro, il soprammobile esplose in tanti piccoli pezzi che volarono in aria verso l’alto, per poi ricadere sul tavolino.
«Dovevi dissolverlo, non romperlo» precisò Francesca un po’ delusa. «Con quale animale hai operato?» chiese poi.
«Il mio cervide» rispose Lucilla.
«Meglio un predatore! Lavora con l’orca, immagina che divori quell’orribile coso» suggerì Francesca, indicando quel che restava dello sgradito regalo di sua suocera.
Lucilla fece per portarsi nuovamente le mani al petto, ma Francesca la interruppe: «Segnati gli ingredienti, ti può servire! Altrimenti, come farai a sapere cos'è che non può mancare nel tuo equipaggiamento?»
Lucilla guardò nel borsone: era pieno di contenitori etichettati e alambicchi di ogni sorta. Lei aveva aperto due contenitori e la scatolina dei fiammiferi.

“Per fare a pezzi un oggetto:
Un pizzico di foglie di menta
Un pizzico di foglie di “bella di notte”
Un fiammifero”

Francesca aveva scritto l’elenco ingredienti su un quadernetto in bianco e l’aveva dato a Lucilla, evitando così che la ragazza riportasse l’informazione solo come “nota” all’interno del cellulare. Lucilla ringraziò, poi tornò a sedersi davanti a quel che restava del cane di porcellana e si concentrò sulla sua orca marina. Questa volta, il suo battito divenne lento e rimbombante. Quando Lucilla eseguì nuovamente il rituale, del brutto soprammobile non rimase nulla."


Allora che ne dite? Mi raccomandato guardate anche il Booktrailer e, soprattutto, non lasciatevi sfuggire questo libro.


Attenzione, attenzione... fino a domani 6 febbraio entrambi gli ebook costano solo 0.99 euro ciascuno!!!




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