venerdì 1 febbraio 2013

Recensione: Lady Moon di Annette Curtis Klause

TITOLO: Lady Moon
AUTORE: Annette Curtis Klause
EDITORE: Fanucci
PAGINE: 256
COSTO: 4.90 euro
PUBBLICAZIONE: con Fanucci luglio 2010
(In Inghilterra nel 1997 con il titolo Blood and Chocolate)

TRAMA

Vivian è un’adolescente. Un’adolescente molto particolare visto che è un licantropo. Si trasforma a suo volere, soprattutto la notte, per correre libera con i suoi compagni. Controlla bene la sua natura di lupo, ma non durante la luna piena, allora la sua muta deve obbligatoriamente avvenire.
Il romanzo inizia con Vivian che purtroppo perde il padre, capo del clan, deceduto in un incendio appiccato dalla gente che aveva sospetti sulla sua natura e su quella dei suoi compagni. Ed è a seguito di questo incidente che il clan di licantropi è costretto a cambiare città.
Nella nuova cittadina Vivian conosce Aiden un ragazzo “in carne ed ossa” come i licantropi sono abituati a definire gli umani.  La ragazza pensa di essersi innamorata, ricambiata, e di aver trovato finalmente qualcuno a cui poter confidare il proprio segreto. Purtroppo però tutte le speranze della ragazza si infrangono, insieme ai delicati  equilibri che regolano il branco.

IL MIO PARERE PERSONALE

Ho trovato questo romanzo su una bancarella. Prezzo abbordabilissimo (Fanucci lo propone a 4.90 euro, pensate quanto posso averlo pagato io). L’ho comprato, oltre che per il prezzo, anche perché mi affascinava il tema dei licantropi, un po’ meno abusato di quello dei vampiri (che comunque adoro).
Immediatamente il libro mi ha conquistata e l’ho divorato in poche ore. Non tanto per la storia, comunque molto interessante, quanto per il modo in cui Annette Curtis Klause scrive. Il suo linguaggio è a dir poco graffiante e riesce a descrivere  talmente bene quel che prova la protagonista quando si trasforma in lupo, che ci si immedesima perfettamente.
Vi propongo quindi la seconda di copertina per darvi un’idea del linguaggio dell’autrice:

Il suo sangue ribolliva di desiderio. La notte, pensò, la dolce notte. L’aria era pervasa dall’eccitante odore di coniglio, terreno umido e urina. Vivian sorrise quando i denti si fecero più affilati e la mascella si allungò. Sentì il breve dolore della spina dorsale che si rompeva e poi il dolce rilassarsi del corpo. Era una creatura assai più grossa e forte di qualsiasi lupo mai esistito in natura. Zampe e cosce erano troppo lunghe, le orecchie troppo grandi, e negli occhi aveva il fuoco. Vivian allungò il corpo e artigliò il terreno, annuso l’aria piena di odori. Sentiva di poter spezzare le stelle con la coda. Ancora ululo per te, giovane umano, pensò. Ti darò la caccia con la mia pelle da ragazza ma ti celebrerò da lupo. E corse lungo tutto il fiume fino ai bassifondi della città, sotto la speranzosa luna di inizio estate.

Una curiosità: nella seconda di copertina fanucci editore ha eliminato la parola “urina” evidentemente troppo “scandalosa” o “volgare” per i suoi gusti.



 

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